Acquisire conoscenze, abilità e capacità

Spesso capita di leggere o sentire la frase “un cane addestrato è un cane felice”. Ed altrettanto spesso si leggono decine di argomentazioni che vogliono dimostrare il contrario.
Parola chiave: addestrare
Un’argomentazione contro suddetta frase è che la parola “addestrare” significhi “rendere destro”, cioè correggere, indirizzare l’individuo verso un’unica direzione, destra appunto.
L’etimologia della parola addestrare però intende “destro” come abile, e non come limitato. Diventare abili in qualcosa non è da considerarsi negativamente, anzi. Esercitarsi, imparare delle regole ed una disciplina, è utile per qualsiasi essere senziente. Soprattutto per uomini e cani che sono individui predisposti all’apprendimento e alla risoluzione di problemi.

Metodi e terminologie
Le opinioni hanno iniziato a scontrarsi recentemente per quanto riguarda metodi e terminologie. Allontanando l’attenzione dalla parte pratica e concentrandosi più sulle teorie alla base di addestramento, o educazione, come viene definita ultimamente. Riprendiamo la frase citata all’inizio. Possiamo aggiustare dicendo che “un cane che sa qual è il suo ruolo all’interno del proprio branco, conosce le regole di comportamento da adottare in casa e fuori. E’ tranquillo in qualsiasi situazione perché è stato ben socializzato da cucciolo. Può sfogare le proprie energie, sia mentali che fisiche. È un cane felice”. Tutto ciò lo si può benissimo riassumere nel concetto di addestramento, obbedienza, educazione o gestione.
Addestrare il proprio cane
Sostanzialmente, risulta fondamentale per ogni cane essere “addestrato”. Quindi avere ben chiari quali siano i comportamenti leciti e non. Ad esempio non fare i bisogni in casa, non rubare, distruggere o mangiare calzini, scarpe, mozziconi di sigaretta. Non saltare addosso, sapersi comportare bene nei viaggi in macchina o dal veterinario, e così via.
Per poter comprendere cosa significhi l’addestramento di un cane, la possiamo paragonare al percorso educativo che viene applicato ai bambini. Si insegnano le regole di comportamento sia a casa che a scuola, e si formano degli individui che possano inserirsi correttamente nella società.
Gestione delle risorse
Nel cane, tutto ciò lo si ottiene con quello che viene riassunto in “gestione delle risorse”. Ovvero prenderci carico e responsabilità, agli occhi del cane, del mondo che condividiamo con lui. Come ad esempio cibo e territorio. Sono indispensabili anche una buona socializzazione da cucciolo, una gestione coerente e comunicazione chiara da parte nostra. Anche con un individuo già adulto.

Addestramento
Sicuramente un cane dovrebbe anche essere “addestrato”. Deve acquistare conoscenze, abilità e capacità. Risultato di un insegnamento o della pratica ad una certa disciplina. Ciò non significa rendere il cane uno schiavo, un soldatino. Ma instaurare una relazione con lui. Un rapporto basato sul rispetto reciproco e la comprensione, da parte nostra, della natura del nostro cane. Rispetto delle sue, e delle nostre, predisposizioni naturali e delle sue doti fisiche e caratteriali.
E di nuovo, per fare il paragone con gli esseri umani. Nessuno di noi pensa di impedire ai propri figli uno sport come il karate o il calcio, per paura di forzarli a comportarsi come burattini. Anzi, frequentare uno sport o qualsiasi altra attività extrascolastica, porta il bambino a sviluppare ulteriormente le proprie capacità. Confrontarsi con gli altri e con se stesso gli permette di acquisire nuove competenze.
Non bisogna sottovalutare anche che esercizi di addestramento, come il richiamo, il “terra” o il “resta”. Molte volte non solo possono essere utili in diverse circostanze, ma spesso sono indispensabili per la sicurezza del nostro cane e di chi ci circonda (auto, bici, bambini).
Di conseguenza, un cane addestrato è un cane che ha l’occasione di collaborare con il “proprio umano”. Quindi mettere in pratica le proprie doti innate. Sarà un cane competente e più sicuro di sé.
Avere un cane educato e addestrato
Tutti i cani possono e devono essere educati ed addestrati. Ma per avere un cane “felicemente addestrato”, non bisogna dimenticare innanzitutto il rispetto nei suoi confronti. Significa saper interpretare i suoi limiti. E’ importante adattare un metodo e una disciplina in base al cane che ci troviamo di fronte. Mai viceversa. Il segreto sta in un percorso svolto sempre positivamente e continuativamente. Partiamo con piccoli progressi, rispettando tempi e modi di apprendimento del nostro cane.
Articolo di Costanza Galvan